giovedì 2 maggio 2013

TRAIN HARD, FIGHT EASY

Si dice che il passo più duro per un atleta, sia cambiarsi e uscire di casa.
Un'operazione scontata, ordinaria, banale, ma necessaria perché altrimenti l'allenamento non avrebbe inizio.
Cambiarsi per uscire ad allenarsi è uno step fondamentale, decisivo; un po' come la trasformazione del supereroe, che si toglie i panni dell'uomo comune per fare qualcosa di straordinario. 
La resilienza è una qualità che si allena nella quotidianità, educandosi a vincere resistenze apparentemente banali, ma alle quali sarebbe altrettanto facile arrendersi proprio per la loro sottovalutata entità. 
Suona la sveglia ma dormo ancora 10'...
Uso l'auto ma potrei andare a piedi...
Ogni giorno abbiamo la possibilità di allenare la resilienza che è in ognuno di noi trasformando gesti scontati in automatismi che ci renderanno preparati a situazioni ben più difficili.
L'uscita del 4 maggio è un po' una di queste situazioni, non sottovalutiamola e sfruttiamola al meglio per trarne tutti gli insegnamenti necessari ad affrontare con più consapevolezza la sfida del Vioz.
Ricordo che una volta da militare, durante un addestramento di routine, un istruttore mi inveiva contro perché non facevo bene il 'passo del leopardo' perché dovevo essere più veloce e allo stesso tempo tenere il culo schiacciato a terra e impugnare l'arma in modo corretto. Insomma cose sentite cento volte che ritenevo superflue come l'esercizio stesso, ma che per qualche motivo a me sconosciuto dovevo sforzarmi di fare ancora meglio di come mi veniva detto.
Dopo qualche mese mi trovai in ex Jugoslavia, durante un conflitto a fuoco, separato dal resto della squadra che aveva lasciato le armi sul mezzo e l'unico modo per portarle era attraversare un cortile trascinandole legate alla vita facendo il passo del leopardo...ovviamente sotto il fuoco ostile. Incredibile come all'improvviso  tutto quel noioso e incomprensibile addestramento fatto in caserma, diventasse in quel momento l'unica cosa importante che avessi mai fatto nella vita.
Personalmente quando devo uscire ad allenarmi penso alla prossima gara che dovrò affrontare, a cosa stanno facendo i miei rivali e come si allenano loro, cerco di rivivere sensazioni/emozioni che nell'ultima gara mi hanno stimolato e di riflettere su quelle che mi hanno bloccato e spaventato per essere in grado di gestirle la prossima volta.
Ultima riflessione poi finisco di tritarvi (leggete tediarvi).
Ieri io e Andrea abbiamo gareggiato al Venice Chrono Triathlon e, anche se in minor misura, per l'ennesima volta sono stato assalito da una forte tensione nella prima frazione (nuoto 750mt) che ha rischiato di compromettere tutta la gara. Fortunatamente è scattato qualcosa che mi ha permesso di capire la situazione, gestirla e di uscire dall'acqua in un tempo decente; tanto da riuscire a recuperare nella successiva frazione (20km bici) gli atleti usciti dall'acqua prima di me. Proprio perché queste sensazioni sono vive, fresche dentro di me, ho deciso di tornare in gara fra 2 giorni al Triathlon di Caldaro, dove la distanza sarà doppia rispetto a quella di Venezia (1500mt nuoto 40km bici 10km corsa) e potrò subito sperimentare nuovamente e mettere alla prova quanto accaduto e imparato nella gara di ieri.
Per il 4 maggio auguro a tutti uno splendido temporale e tutto ciò che possa contribuire a rafforzare la vostra resilienza.

4 commenti:

  1. Grazie per la spinta davvero preziosa e quasi necessaria. Pero' temporale no, magari per dei non atleti come noi un po' di pioggerellina per cominciare puo' bastare.

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  2. Ale,
    l'uscita di ieri con il gruppo è stata impegnativa (1.000 metri di dislivello con una pendenza media elevata).
    Oggi ho meravigliosi dolori muscolari sparsi dalle gambe alla schiena, un fantastico senso di spossatezza ed una voglia matta di farmi un sonnellino dopo pranzo.
    Direi che non c'è migliore occasione come questa di cambiarsi, prendere la bicicletta ed uscire a pedalare per allenare la propria Resilienza.
    Che dici ?

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