Ciao a tutti,
indipendentemente da quale sarà il percorso scelto (perché più votato) vi volevo proporre di iniziare a camminare alle 6.00. A quell'ora infatti potremo godere di un'atmosfera unica (chi corre la mattina prima di andare al lavoro mi capisce): è già chiaro e il mondo sembra nostro!
Dopo la salita potremo rifocillarci con panino e cioccolata per poi scendere nuovamente. Avremo tutto il tempo per un allenamento ben fatto e una mattinata diversa trascorsa in compagnia.
Per ora di pranzo ci potremo salutare e ripartire verso un nuovo ed entusiasmante sabato pomeriggio!
A proposito... se piove devo portare l'ombrello????? :) scherzoooooo!
Ciao e buona festa del I Maggio a tutti (io vado a Venezia a fare una gita in treno con Paola e Giovanni)
martedì 30 aprile 2013
La prima della climaveneta
Ciao ragazzi, qualcuno ha provato a vedere le previsioni per sabato 4 maggio? Preparate poncho o mantella perche' ci si bagnera' i piedini, cari i miei novelli alpini!
lunedì 29 aprile 2013
Resilienza: prima durante o dopo ??
Nel pomeriggio di domenica sono rimasto a lungo nel dubbio se andare a fare un giro in bici. Il meteo non mi dava sicurezza: le previsioni davano temporali ed il cielo era macchiato da nuvole nere minacciose.
Ad un certo punto mi è venuto in mente questo blog, la resilienza e mi sono posto una domanda: ma Andrea e Alessandro quando si allenano per una gara si fanno fermare dal meteo ?
Ho immaginato Andrea che dopo i vari brevetti si presenta al via della Parigi Brest e decide di non partecipare perché piove. Ho sorriso.
Ho preso la bici e sono partito, senza più preoccuparmi. Mi sono detto "se vuole piovere pioverà, e se piove mi bagno ... echisenefrega".
Mentre pedalavo ho ripensato a questi ragionamenti e mi sono chiesto se la Resilienza la si allena solo durante un'attività difficile, o se a volte si allena la Resilienza prima ancora di mettersi in moto.
Ho pensato al post di Luca ....
Ho pensato al 4 maggio e a cosa succederà se piove.
Ho pensato al 4 maggio e mi sono chiesto come mai solo 10 persone hanno dato la loro preferenza.
Forse, solo con l'uscita del 4 maggio, stiamo già iniziando a sperimentare la resilienza.
Ad un certo punto mi è venuto in mente questo blog, la resilienza e mi sono posto una domanda: ma Andrea e Alessandro quando si allenano per una gara si fanno fermare dal meteo ?
Ho immaginato Andrea che dopo i vari brevetti si presenta al via della Parigi Brest e decide di non partecipare perché piove. Ho sorriso.
Ho preso la bici e sono partito, senza più preoccuparmi. Mi sono detto "se vuole piovere pioverà, e se piove mi bagno ... echisenefrega".
Mentre pedalavo ho ripensato a questi ragionamenti e mi sono chiesto se la Resilienza la si allena solo durante un'attività difficile, o se a volte si allena la Resilienza prima ancora di mettersi in moto.
Ho pensato al post di Luca ....
Ho pensato al 4 maggio e a cosa succederà se piove.
Ho pensato al 4 maggio e mi sono chiesto come mai solo 10 persone hanno dato la loro preferenza.
Forse, solo con l'uscita del 4 maggio, stiamo già iniziando a sperimentare la resilienza.
mercoledì 24 aprile 2013
La Passeggiata Gustosa proposta da Mariano
La prima uscita del 4 Maggio potrebbe risultare un tantino impegnativa per chi come me è poco allenato. Penso che la Passeggiata Gustosa del 1° Maggio 2013 possa essere utile per chi volesse riscaldarsi un po'.
domenica 21 aprile 2013
Abortito 'piano A' allora sotto con il 'piano B'
Viste le condizioni meteo, pensiamo alla dotazione e rimandiamo il piano di allenamento. Si parte alla ricerca delle pedule !
Knowledge base:
http://www.avalcotravel.com/writable/file/test%20di%2015%20scarpe%20da%20trekking%20%20per%20il%202012.pdf
Conto pure di trovare un valido aiuto alla selezione/prova !
Buona domenica a tutti !
Knowledge base:
http://www.avalcotravel.com/writable/file/test%20di%2015%20scarpe%20da%20trekking%20%20per%20il%202012.pdf
Conto pure di trovare un valido aiuto alla selezione/prova !
Buona domenica a tutti !
giovedì 18 aprile 2013
Decidere non è mai facile ... mettiamo ai voti
Ciao a tutti,
sono arrivate un po' di proposte per la nostra uscita del 4 maggio .... dobbiamo però anche deciderne una.
Propongo che ognuno possa dare la propria preferenza.
Andando al seguente link potrete trovare un poll dove inserire il vostro nome e dare la vostra preferenza.
Come potrete vedere il poll ha nelle colonne il link alla descrizione dell'escursione e nelle righe la possibilità di inserire le vostre votazioni.
Se qualcuno vuole proporre degli altri sentieri me lo scriva nei commenti di questo Post, provvederò ad aggiungerlo al Pool.
Per il resto buona votazione .....
sono arrivate un po' di proposte per la nostra uscita del 4 maggio .... dobbiamo però anche deciderne una.
Propongo che ognuno possa dare la propria preferenza.
Andando al seguente link potrete trovare un poll dove inserire il vostro nome e dare la vostra preferenza.
Come potrete vedere il poll ha nelle colonne il link alla descrizione dell'escursione e nelle righe la possibilità di inserire le vostre votazioni.
Se qualcuno vuole proporre degli altri sentieri me lo scriva nei commenti di questo Post, provvederò ad aggiungerlo al Pool.
Per il resto buona votazione .....
mercoledì 17 aprile 2013
Uscita del 4 maggio proposte zona M.te Grappa.
Ciao a tutti
siamo Marco e Matteo (i vostri videomaker :-) ) abbiamo guardato qualche percorso anche noi chiedendo info anche a qualche amico escursionista/alpinista di Bassano .
Avevamo pensato che per sfruttare al meglio la giornata si potrebbero percorrere i bei sentieri del Monte Grappa.
Vi linkiamo un paio di pagine con i sentieri che ci hanno consigliato.
Strada delle Meatte (sentiero storico) :
http://www.magicoveneto.it/grappa/ValleSanLiberale/Archeson-Meate-Boccaor-1.htm
Monte Grappa da San Liberale :
http://montagnaatuttabirra.blogspot.it/2013/01/buon-2013-tutti.html
Da Campo Croce a Cima Grappa (partenza da Campo Croce e non da Valle Santa Felicita)
http://www.caibassanograppa.com/sentieri/monte-grappa-versante-sud/item/itinerario-n-100
Un riassunto dei sentieri in zona (da Magicoveneto.it) :
http://www.magicoveneto.it/grappa/trek/Sentieri-Monte-Grappa.htm
La neve (al momento) dovrebbe essere presente solo verso la cima del Grappa.
Una bella sorpresa al nostro arrivo ?
Un saluto a tutti!
siamo Marco e Matteo (i vostri videomaker :-) ) abbiamo guardato qualche percorso anche noi chiedendo info anche a qualche amico escursionista/alpinista di Bassano .
Avevamo pensato che per sfruttare al meglio la giornata si potrebbero percorrere i bei sentieri del Monte Grappa.
Vi linkiamo un paio di pagine con i sentieri che ci hanno consigliato.
Strada delle Meatte (sentiero storico) :
http://www.magicoveneto.it/grappa/ValleSanLiberale/Archeson-Meate-Boccaor-1.htm
Monte Grappa da San Liberale :
http://montagnaatuttabirra.blogspot.it/2013/01/buon-2013-tutti.html
Da Campo Croce a Cima Grappa (partenza da Campo Croce e non da Valle Santa Felicita)
http://www.caibassanograppa.com/sentieri/monte-grappa-versante-sud/item/itinerario-n-100
Un riassunto dei sentieri in zona (da Magicoveneto.it) :
http://www.magicoveneto.it/grappa/trek/Sentieri-Monte-Grappa.htm
La neve (al momento) dovrebbe essere presente solo verso la cima del Grappa.
Una bella sorpresa al nostro arrivo ?
Un saluto a tutti!
proposta per prima uscita del 4 maggio
Ciao a tutti,
vi allego alcune info sulla proma proposta che era stata fatta per l'escursione del 4 maggio.
Onestamente devo però sottolineare 2 dubbi:
1. il 4 maggio potrebbe essere presto per andare in quota e ci potrebbe essere il grosso rischio di trovare ancora neve lungo il percorso (mi sono informato e ad oggi il sentiero è impraticabile senza l'utilizzo di ciaspole)
2. forse come primo approccio quest'escursione potrebbe risultare troppo impegnativa. Probabilmente sarebbe più logico prensare di fare un'uscita più semplice il 4 maggio e poi utilizzare questo percorso verso giugno come tappa di avvicinamento a Vioz.
Ho cercato altri percorsi in val belluna ma sono tutti ad oggi innevati. Ci potrebbe essere un percorso che parte dal Lago di Santa Croce e si incammina verso l'Alpago ma non lo conosco. Vi allego quanto ho scaricato da internet.
Che ne pensate???
Ciao
Rifugio dal Piaz
| ||
Gruppo Montuoso
|
Vette Feltrine
|
Cartina
| |
Difficoltà
|
E
|
Dislivello
|
1000 m
|
Lunghezza
|
11,3 km
|
Altitudine Massima
|
1994 m (Passo delle Vette Grandi)
|
Tempo
|
4h 30
|
Segnavia
|
801
|
Punto di partenza
|
Passo Croce d'Aune, 1015 m
|
Periodo apertura
|
dal 20 giugno al 20 settembre (da maggio ad ottobre transitabilità permettendo)
|
Escursioni collegate
| |
Panorami
| |
Note | Classica escursione che permette di raggiungere il panoramico Rifugio Dal Piaz lungo la strada militare che sale da Passo Croce D'Aune; fare attenzione negli ultimi tornanti sotto il rifugio in caso di ghiaccio. |
Descrizione
|
Dal Passo Croce D'Aune (1015 m), raggiungibile per la carrozzabile da Feltre, si imbocca la stradina asfaltata che sale verso nord, supera una chiesetta sulla sinistra e termina poco più avanti nei pressi di una fontana (località Cimamonte, 1050 m).
Presso la fontana (indicazioni per Rifugio Dal Piaz; segnavia 801) inizia una stradetta che diviene ben presto mulattiera e porta dopo non lungo tratto a incrociare la vecchia strada militare in corrispondenza di un tornante. Si sale lungo la strada per circa un centinaio di metri per poi abbandonarla dove i segnavia indicano la continuazione del sentiero 801 sulla sinistra. Si continua la salita andando, a quota 1250 m ca., a incontrare nuovamente la strada militare presso un tornante. Trascurando la strada si continua a salire nel bosco lungo il marcato sentiero che si inerpica con direzione nord-ovest fino a raggiungere il Col dei Cavài dove il bosco ha termine e la vista si apre a meridione verso il massiccio del Monte Grappa e più a occidente verso l'Altopiano dei Sette Comuni. Sopra di noi possiamo scorgere, ancora molto in alto, il Rifugio Dal Piaz. Il comodo sentiero piega ora nettamente a est andando a confluire, a quota 1650 m, nella strada militare lungo la quale si continua pressoché in quota volgendo a nord per alcune centinaia di metri. Giunti in prossimità del Monte Masieron, dove la strada militare si accinge a traversare in quota lungo la testata del1'enorme impluvio della Val Masièra sottostante le Vette Grandi, il sentiero 801 abbandona la strada e sale ripidamente alla sua destra (Calvarietto) giungendo presso la cresta che unisce il Masieron al Col de Zésta. Più su, a quota 1800 m ca. il sentiero torna ad incontrare la strada nel punto in cui raggiunge la cresta affacciata alla Valle di Lamen (panorama stupendo) e quindi, evitando altri tornanti con scorciatoie (attenzione in caso di ghiaccio), porta al Rifugio Dal Piaz 1993 m (ore 3.00). Dal rifugio è possibile raggiungere in breve il Passo delle Vette Grandi (1994 m) per ammirare l'omonima meravigliosa Busa. Ritorno per la via di salita. |
Vi allego anche un link di you tube con un filmato che potrà ulteriormente aiutarvi a capire il percorso.
http://www.youtube.com/watch?v=ES5K-5lDqXY
Percorso "lago di Santa Croce"
Dalla spiaggia di Farra, vicino al campeggio, si imbocca un facile sentiero che, costeggiando l’incantevole lago di Santa Croce, porta a Poiatte, caratteristico borgo
Dati Tecnici
Altitudine massima _ 785m
Altitudine minima _ 383m
Dislivello indicativo _ 430m
Durata del percorso _ 1h 30m/2h
Lunghezza _ 9,5km
IL PERCORSO
martedì 16 aprile 2013
Ciao a tutti !
Domenica 21/4 devo accompagnare mia figlia a Marostica (gita CAI....guarda un pò). Pensavo di dedicare la mattinata ad un primo approccio con le 'pedule' nuove. Ho il timore che calzarle per la prima volta all'uscita del 4 Maggio si trasformi in piccolo calvario.
C'è qualcuno di buona volonta con lo stesso spirito ? Si potrebbe partire da Borso del Grappa a salire per due orette verso baita Camol. Diciamo che ci giriamo per tornare quando le gambe e i piedi cominciano a lamentarsi (suppongo prestino....). Tempo limite imposto: vorrei essere con le gambe sotto la tavola per le 13/13:30 max.
Fatevi avanti coraggiosi !
Luca
Domenica 21/4 devo accompagnare mia figlia a Marostica (gita CAI....guarda un pò). Pensavo di dedicare la mattinata ad un primo approccio con le 'pedule' nuove. Ho il timore che calzarle per la prima volta all'uscita del 4 Maggio si trasformi in piccolo calvario.
C'è qualcuno di buona volonta con lo stesso spirito ? Si potrebbe partire da Borso del Grappa a salire per due orette verso baita Camol. Diciamo che ci giriamo per tornare quando le gambe e i piedi cominciano a lamentarsi (suppongo prestino....). Tempo limite imposto: vorrei essere con le gambe sotto la tavola per le 13/13:30 max.
Fatevi avanti coraggiosi !
Luca
lunedì 15 aprile 2013
SUPERFLUO?
Nel post ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURE nelle ultime 3 righe fra gli oggetti da proteggere, leggo 'CELLULARE'...é proprio necessario? O forse per 24h si potrebbe farne a meno lasciandosi completamente coinvolgere dall'esperienza senza distrazioni? Credo che sarebbe anche un ottimo esercizio e una 'prova nella prova'. Cosa ne pensate?
sabato 13 aprile 2013
USCITA 4 MAGGIO (qualcuno se la ricorda ??)
Oggi finalmente il sole dopo un inverno infinito di freddo, neve, pioggia e...umido.
Stamane sono partito di buona lena a fare tutti quei lavoretti fuori casa che ufficializzano di fatto l'arrivo della bella stagione e in un attimo mi sono ritrovato a sera con le ossa rotte.
E qui la natura con i suo stile implacabile mi ha ricordato che l'allenamento è zero.
Vedo dai primi post che in fatto di "chiacchiere" e teoria siamo ben messi e forse in questo campo la base di partenza (o il campo base restando in tema alpino) è buona :))
Comunque se non ricordo male si parlava di fare una prima uscita sabato 4 maggio proprio per cominciare a prepararsi. Subito dopo il ns. primo incontro ne parlavo a pranzo con Nicola che aveva proposto una camminata in quel di Feltre, ma sinceramente non ricordo il nome del rifugio. Nicola se ci sei batti un colpo ...
Si parlava di circa 2/3 ore di camminata con arrivo a rifugio-ristorante (importante focalizzarsi su un buon obiettivo).
Se qualcuno ha altre idee penso sia il caso di cominciare a metterle sul tavolo "virtuale" del ns blog visto che il 4 maggio si avvicina velocemente!
In attesa ....ciao
Stamane sono partito di buona lena a fare tutti quei lavoretti fuori casa che ufficializzano di fatto l'arrivo della bella stagione e in un attimo mi sono ritrovato a sera con le ossa rotte.
E qui la natura con i suo stile implacabile mi ha ricordato che l'allenamento è zero.
Vedo dai primi post che in fatto di "chiacchiere" e teoria siamo ben messi e forse in questo campo la base di partenza (o il campo base restando in tema alpino) è buona :))
Comunque se non ricordo male si parlava di fare una prima uscita sabato 4 maggio proprio per cominciare a prepararsi. Subito dopo il ns. primo incontro ne parlavo a pranzo con Nicola che aveva proposto una camminata in quel di Feltre, ma sinceramente non ricordo il nome del rifugio. Nicola se ci sei batti un colpo ...
Si parlava di circa 2/3 ore di camminata con arrivo a rifugio-ristorante (importante focalizzarsi su un buon obiettivo).
Se qualcuno ha altre idee penso sia il caso di cominciare a metterle sul tavolo "virtuale" del ns blog visto che il 4 maggio si avvicina velocemente!
In attesa ....ciao
giovedì 11 aprile 2013
ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA (è poi dite che non ve l'avevamo detto!)
Ma lo scopo deve essere chiaro a tutti: sicurezza e comfort.
Abbigliamento per l'escursione:
A) giacca
impermeabile, magari anti-vento. Leggera, una volta piegata occupa poco
spazio nello zaino. Qualcuno consiglia anche la mantella, però attenzione
perché spesso si trasforma in una sauna e che in caso di vento diventa
ingovernabile.
B) un pile pesante
e uno di medio spessore: la vecchia regola del vestirsi a cipolla, cioè a
strati sovrapposti, rimane valida.
C) due
magliette sottili, di cui una a maniche lunghe, da tenere a contatto di
pelle. Assolutamente consigliabili quelle in materiale sintetico, evitare
quelle in cotone, che si impregnano di sudore, raffreddano, sono pesanti e ci
mettono una vita ad asciugare.
D) pantaloni
lunghi meglio se tecnici o di materiale sintetico (vedi running) ma
lasciate perdere jeans (Bandinelli) e braghe di velluto: sono pesanti, se si
bagnano si inzuppano come spugne e non aiutano il movimento. D'estate si
utilizzano normalmente pantaloni corti, ma è comunque bene avere un paio di pantaloni
lunghi con sé in caso di cambio repentino del tempo.
E) calze da
trekking. In questo caso evitare i vecchi calzerotti di lana, che sono
pesantissimi e fanno sudare il piede. I nuovi materiali sintetici assolvono
egregiamente al compito.
F) scarpe da
trekking che proteggono la caviglia, con una suola in Vibram un po' rigida
e possibilmente con la fodera in Goretex o materiali similari. La rigidità
dello scarpone aiuta a proteggere la pianta del piede dalle sollecitazioni.
G) cappello da
sole con la visiera (aiuta a proteggersi il viso in caso di pioggia) e berretto caldo +
guanti di pile
e/o di lana cotta, nel caso in cui le temperature fossero fredde.H) materiale per di cambio per il giorno successivo, + piccola asciugamano (meglio se di materiale tecnico, ne esistono in commercio di piccoli e leggeri in materiale sintetico). Non venite con l'accappatoio nello zaino!!
Materiale per un'escursione:
A) Zaino di circa 30 litri L'importante è che sia comodo, con buoni spallacci, che non uccida la schiena e che abbia la cintura per caricare i fianchi.
B) il coprizaino, nel caso non si utilizzi la mantella.
C) i bastoncini telescopici (o bacchette) utili, in quanto scaricano una parte del peso dalle spalle alle bacchette. E' stato valutato che è come avere uno zaino pesante il 30% in meno, che non è poco. Ma occorre fare un po' di esperienza, dato che la camminata di un quadrupede (con le due gambe naturali e i due bastoncini) è ovviamente diversa da quella di un bipede. Questi verranno forniti direttamente dall’azienda non acquistateli.
D) occhialie crema da sole, più uno stick per le labbra: più si sale di quota più i raggi UV si fanno micidiali.
E) una borraccia da un litro: non dimenticare che restare senz'acqua è la più grossa tortura che ti possa capitare sia in montagna, che in qualunque altro posto del pianeta. Utili i sali integratori, che aiutano a prevenire la perdita causata dalla sudorazione.
F) cibo: senza carburante non si procede. Ognuno ha i suoi gusti e preferenze e la scelta se portare panini e cioccolate o barrette energetiche dipende solo da te. L'importante è essere autosufficienti un coltello milleusi può sempre servire (vedi gadget open day Climaveneta).
G) kit di piccolo pronto soccorso con i farmaci personali. kit generico con bende, disinfettante, cerotti, analgesici, ma nessuno come te può sapere delle tue necessità in campo medico. Se soffri di patologie particolari (problemi cardiaci, diabete, allergie) consiglio di avvisare sempre l'accompagnatore e le guide, in modo da prevenire eventuali problemi. Cerotti per salvaguardare le parti delicate dei piedi (ottimi quelli in carta) o per proteggere le eventuali vesciche.
H) carta topografica, bussola, altimetro e binocolo completerebbero la dotazione, ma avendo guide alpine e accompagnatori non sono indispensabili.
I) utile, non costa nulla ed è iper-leggero: porta con te un fischietto. Nel caso ti perdessi, il suono che emette un fischietto per richiamare l'attenzione delle altre persone è 1000 volte maggiore dell'urlo più potente che tu possa far uscire dalla tua bocca.
L) il sacco lenzuolo per dormire nei rifugi è indispensabile.
M) Una torciaè sicuramente utile, dato che alle 22 normalmente vengono spente le luci. Anchei tappi per le orecchie possono aiutarti a prendere sonno dormendo nei rifugi, in quanto spesso si è in camerate da più posti letto.
N) la macchina fotografica (opzionale) ti aiuterà non solo a conservare i ricordi della gita, ma per esperienza aumenta anche il livello di attenzione e di interesse nei confronti dell'ambiente. Mi raccomando: non portare con te treppiede, flash e dotazione completa di obiettivi intercambiabili, molto meglio qualcosa di leggero e maneggevole.
Nota bene: più lo zaino è leggero, più l'escursione sarà piacevole.
Un trucchetto: metti gli oggetti delicati (binocolo, cellulare, portafoglio) e gli indumenti all'interno di sacchetti di plastica. In caso di acquazzone salverai così capre e cavoli.
Evitare gli insuccessi?
Nel suo post ESEMPI DI RESILIENZA Andrea Marchioro ha scritto “Spesso la nostra mente è più occupata a difendere il nostro
ego dal senso di fallimento, dalla una diminuzione dell’autostima o dalla
possibile sofferenza emotiva e ciò devia il nostro percorso di consapevolezza e
crescita”.
Anch'io mi sono chiesto tante volte quale sia il motivo per cui
diventa prioritario “difendere la propria immagine” invece di pensare a limitare
i danni causati dai propri insuccessi (e magari cogliere le informazioni che
permettono di trasformare un fallimento in un successo).
Sono giunto alla conclusione che si tratti della conseguenza
del modo in cui siamo [stati] abituati a demolire – a parole e con gli
atteggiamenti – coloro che sbagliano, anche quando quelli che sbagliano siamo noi
stessi.
E' un ambito in cui sento
di avere un notevole spazio di miglioramento…
ESEMPI DI RESILIENZA
Non so se scrivere i primi post
di questo blog da malato è una dimostrazione di Resilienza, forse lo è… sicuramente
questi giorni trascorsi fermo a letto mi hanno dato l’opportunità di approfondire
il testo di Pietro Trabucchi,
“Perseverare è Umano” (quello che abbiamo distribuito durante il nostro
primo incontro) e la pubblicazione precedente “Resisto dunque sono” del 2012. Devo dire che ho trovato entrambi
molto centrati, di grande utilità ed esplicativi sul tema della Resilienza
quale capacità di persistere, di mantenere la motivazione nonostante gli
ostacoli e le difficoltà; caratteristica che ci distingue dagli altri mammiferi
e animali viventi. La Resilienza si
può allenare: vi sono fattori culturali ed ambientali, che ne influenzano le
dinamiche e il proprio sviluppo, ma essere e diventare resilienti dipende
fondamentalmente da noi, dalla nostra mente, dalla nostra preparazione
psicologica nell’affrontare gli eventi. Sempre di più in ambito sportivo i
fattori che determinano un performance vincente a parità di preparazione sono:
l’atteggiamento mentale (Attitude),
l’automotivazione o autoefficacia (Motivation),
la fiducia nelle proprie capacità (Faith)
e lo spirito di sacrificio (Hardiness).
Cruciale la capacità del singolo di interpretare e valutare dal punto di vista
cognitivo gli eventi in modo equilibrato e non distorto o disfunzionale
(catastrofizzazione, pensiero dicotomico - tutto o nulla, ipercriticizzazione,
ipergeneralizzazione, astrazione selettiva, minimizzazione, etc..). Spesso
la nostra mente è più occupata a difendere il nostro ego dal senso di fallimento,
dalla una diminuzione dell’autostima o dalla possibile sofferenza emotiva e
ciò devia il nostro percorso di consapevolezza e crescita. Pensate a quante
volte siamo portati a nascondere i nostri errori, anche involontariamente o a
crearci alibi o a dare ad altri le responsabilità delle nostre lacune,
piuttosto che affrontarle o condividerle. Ciò è sicuramente influenzato dalla
nostra cultura che preferisce ricercare il colpevole, piuttosto che le
soluzioni. Predilige il rimprovero, la punizione rispetto all’ascolto attivo,
alla comprensione o alla costruzione di nuovi scenari risolutivi. Ho apprezzato
molto Alessandro durante il nostro primo incontro, perché ha esorcizzato in
qualche modo il termine FALLIMENTO rispondendo ad una domanda di Riccardo, non
esistono fallimenti esistono obiettivi non raggiunti, elementi che sono mancati
verso il conseguimento di una meta, aspettative disattese, ma che rappresentano
anche uno step necessario, di stimolo per comprendere e migliorarsi nell’
affrontare nuove sfide in un cammino evolutivo continuo. Utilizzo le parole di
Marco Olmo, noto runner, diventato campione del mondo all’età di 58 anni, dopo
aver vinto l’ultra trail du Mont Blanc,
la gara di resistenza più importante e dura del mondo (167 km attraverso
Francia, Italia e Svizzera, oltre 21ore di corsa ininterrotta): “Alla fine nella vita siamo tutti dei
perdenti..nella corsa se sei davanti sei davanti perché contano il tuo impegno
e le tue capacità” aggiungo io nella corsa quello che dai ti viene
restituito è una disciplina mi piace definirla etica, onesta dove ciò che dai
ti ritorna, lo sport dovrebbe essere tutto così…ma come sappiamo noi esseri umani cerchiamo in qualsiasi ambito espedienti e scorciatoie per agevolarci…. Vi
consiglio di leggere il suo libro “Il Corridore” un testo di pura poesia che fa
comprendere realmente cosa significhi essere resilienti e che ci fa capire
quanto il fallimento così lo indentiamo comunemente noi non esista.
mercoledì 10 aprile 2013
RIFLESSIONI NEL NOME DEL VIOZ
In fase di ideazione e di
programmazione dell’intervento le mie prime reazioni sono state di entusiasmo,
di stimolo e di forte curiosità. Forse da incosciente, trasportato da queste
emozioni positive, dalla voglia di affrontare una sfida per me assolutamente
nuova, penso come gran parte della squadra che l’affronterà, ho pensato solo in
un secondo momento alle difficoltà, ai vincoli ed ai pericoli (esorcizziamo
questa parola!) che la scalata porta con sé.
percorso per il rifugio vioz |
Soffro di vertigini, odio la
montagna, non ci sono mai andato prima, avrò difficoltà a respirare in
altitudine, il mal di testa, i dirupi, l’allenamento, non ho le scarpe da
trekking, non conosco il percorso…tutti pensieri che la mia mente naturalmente
ha fatto emergere al momento opportuno e che sicuramente si presenteranno anche
al via della nostro “cronoscalata” e durante il percorso.. dovremo registrare
anche un tempo no?! Nooooo……!
Poi sinceramente dopo l’incontro
con Andrea e Alessandro, la guida alpina e Luigi (ringrazio tutti), le paure e
gli alibi sono spariti (diciamo meglio alleggeriti…) è rimasta la voglia di
misurare i propri limiti di affrontare le difficoltà e le incertezze insieme ai
miei compagni, di affrontare, perché no qualcosa che non si conosce, di ignoto,
di nuovo.. quale opportunità migliore per crescere come persone e professionisti,
come gruppo di persone e come squadra?!….E poi siamo noi o no la “crew” che
dovrà aiutare Alessandro e Andrea a raggiungere il Vioz?! Ieri a “Fino alla
fine del Mondo “ trasmissione di deejay TV che celebra e racconta in forma di documentario
piccole imprese sportive, il protagonista della puntata (Race Across America
5000 km in bici) affermava “Si
l’allenamento è importante così come la preparazione psicologica, ma la squadra
che mi supporta conta per il 50%, è fondamentale!” .
Rispetto anche coloro
però che non se la sono sentita, mi sarebbe piaciuto come aveva anticipato
durante l’incontro Alessandro che i no fossero stati motivati, il gruppo
avrebbe comunque capito...forse condividerne i timori o le riflessioni avrebbero
aiutato tutti...aiutato a prescindere della scelta finale, parlarne avrebbe
rappresentato un’opportunità comunque di confronto positivo e di crescita…una
vera squadra deve saper supportare e comprendere, deve saper affrontare i
momenti di difficoltà di ognuno e saper reagire anche di fronte alle sconfitte
o alle esclusioni di alcuni (vedi nel calcio: non tutti posso partire titolari
la domenica). A questo punto chiudo con una citazione ben augurante di Bernardo
Di Clairvaux (Bernardo di Chiaravalle) noto monaco e fondatore dell’abbazia
(non preoccupatevi se non lo conoscete, l’ho cercato anch’io su internet..): “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli
alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro di dirà.”
mercoledì 3 aprile 2013
IL PRIMO INCONTRO
Da Quando Luigi mi ha proposto questa attività formativa esperienziale ho pensato spesso a questa giornata, a chi mi sarei trovato di fronte, a cosa avrei potuto dire, a cosa avrebbero potuto chiedermi.
Quando insieme ad Andrea sono entrato nella sala riunioni, la prima cosa che ho fatto è stato guardare l’aspetto fisico. Perché in montagna, a quella quota, si fa fatica anche a respirare e tutto ciò che è superfluo rappresenta un ostacolo.
Devo dire che quando mi parlano di dirigenti d'azienda, non so perché, ma ho davanti l'immagine di uomini che hanno abbandonando qualunque tentativo di mantenere un fisico accettabile come consigliava Giovenale.
Ecco, anche per me questa attività inizia a dare i suoi frutti: mi sono dovuto ricredere.
Mi ha fatto molto piacere l'interesse suscitato dal video di Andrea e la curiosità nel porre domande per capire cosa c'è dietro a un gesto del genere e come si affronta. Non mi piace parlare di imprese: fosse stata una follia non l'avrei mai proposta ad un amico.
Accettare una sfida per l'uomo significa vincere la paura del confronto con se stesso. Il raggiungimento dell'obiettivo è solamente uno strumento che utilizziamo per scatenare una serie di reazioni insolite, inaspettate con le quali non abbiamo affinità, spesso sconosciute e che saremo costretti a gestire e dominare se vogliamo vincere la sfida. Non credo che la meta del Vioz sia una velleità, se non in particolari avverse condizioni climatiche.
Mi ha colpito l'accettazione quasi unanime della sfida da parte di tutti, nonostante da qualche angolo abbia sentito provenire qualche timore; ma anche questo fa parte delle dinamiche del gruppo.
Penso che la cosa fondamentale come in ogni tipo di esperienza del genere, sia focalizzare l'obbiettivo; che in questo caso non credo sia necessariamente arrivare in cima al Vioz, ma imparare quanto più possibile da tutto ciò che accadrà durante la salita, qualunque sia l'esito della sfida.
Noi accettiamo la sfida perché essa è lo strumento per arrivare a una più profonda conoscenza di noi stessi e delle dinamiche del gruppo, che sono poi le stesse che si innescano quotidianamente fra noi tutti.
Qualcuno martedì sentendoci parlare dei nostri risultati ha chiesto se ci è mai capitato di fallire.
Personalmente non amo questa parola ma ne comprendo l'importanza, soprattutto in una società come quella odierna in cui sentiamo parlare sempre di crescita e competitività, dimenticandoci che tutto in natura, anche la vita stessa segue una curva, che arrivata al suo apice, inizia poi a scendere.
Il massimo del risultato sarebbe vedere raggiungere il Vioz da uomini nuovi; trasformati dal confronto con la salita ma soprattutto con se stessi, trasformati dalla consapevolezza che in situazioni difficili è fondamentale il reciproco aiuto, trasformati dalla condivisione della fatica ma anche della gioia di avercela fatta.
Una di queste cose accadrà sicuramente, nel bene o nel male quindi sarà un successo.
La salita al Vioz è una passeggiata, ma non sarà una passeggiata.
Mi sono documentato, ho guardato mappe, siti web, letto articoli, e più passa il tempo più mi rendo conto che per quanto possiamo fare per prepararci le decisioni che contano verranno prese solo quel giorno.
Per quanto ci si possa allenare, la gara è sempre più dura.
Buon viaggio a tutti.
Quando insieme ad Andrea sono entrato nella sala riunioni, la prima cosa che ho fatto è stato guardare l’aspetto fisico. Perché in montagna, a quella quota, si fa fatica anche a respirare e tutto ciò che è superfluo rappresenta un ostacolo.
Devo dire che quando mi parlano di dirigenti d'azienda, non so perché, ma ho davanti l'immagine di uomini che hanno abbandonando qualunque tentativo di mantenere un fisico accettabile come consigliava Giovenale.
Ecco, anche per me questa attività inizia a dare i suoi frutti: mi sono dovuto ricredere.
Mi ha fatto molto piacere l'interesse suscitato dal video di Andrea e la curiosità nel porre domande per capire cosa c'è dietro a un gesto del genere e come si affronta. Non mi piace parlare di imprese: fosse stata una follia non l'avrei mai proposta ad un amico.
Accettare una sfida per l'uomo significa vincere la paura del confronto con se stesso. Il raggiungimento dell'obiettivo è solamente uno strumento che utilizziamo per scatenare una serie di reazioni insolite, inaspettate con le quali non abbiamo affinità, spesso sconosciute e che saremo costretti a gestire e dominare se vogliamo vincere la sfida. Non credo che la meta del Vioz sia una velleità, se non in particolari avverse condizioni climatiche.
Mi ha colpito l'accettazione quasi unanime della sfida da parte di tutti, nonostante da qualche angolo abbia sentito provenire qualche timore; ma anche questo fa parte delle dinamiche del gruppo.
Penso che la cosa fondamentale come in ogni tipo di esperienza del genere, sia focalizzare l'obbiettivo; che in questo caso non credo sia necessariamente arrivare in cima al Vioz, ma imparare quanto più possibile da tutto ciò che accadrà durante la salita, qualunque sia l'esito della sfida.
Noi accettiamo la sfida perché essa è lo strumento per arrivare a una più profonda conoscenza di noi stessi e delle dinamiche del gruppo, che sono poi le stesse che si innescano quotidianamente fra noi tutti.
Qualcuno martedì sentendoci parlare dei nostri risultati ha chiesto se ci è mai capitato di fallire.
Personalmente non amo questa parola ma ne comprendo l'importanza, soprattutto in una società come quella odierna in cui sentiamo parlare sempre di crescita e competitività, dimenticandoci che tutto in natura, anche la vita stessa segue una curva, che arrivata al suo apice, inizia poi a scendere.
Il massimo del risultato sarebbe vedere raggiungere il Vioz da uomini nuovi; trasformati dal confronto con la salita ma soprattutto con se stessi, trasformati dalla consapevolezza che in situazioni difficili è fondamentale il reciproco aiuto, trasformati dalla condivisione della fatica ma anche della gioia di avercela fatta.
Una di queste cose accadrà sicuramente, nel bene o nel male quindi sarà un successo.
La salita al Vioz è una passeggiata, ma non sarà una passeggiata.
Mi sono documentato, ho guardato mappe, siti web, letto articoli, e più passa il tempo più mi rendo conto che per quanto possiamo fare per prepararci le decisioni che contano verranno prese solo quel giorno.
Per quanto ci si possa allenare, la gara è sempre più dura.
Buon viaggio a tutti.
A questo link le foto dell'incontro.
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