mercoledì 10 aprile 2013

RIFLESSIONI NEL NOME DEL VIOZ


percorso per il rifugio vioz
In fase di ideazione e di programmazione dell’intervento le mie prime reazioni sono state di entusiasmo, di stimolo e di forte curiosità. Forse da incosciente, trasportato da queste emozioni positive, dalla voglia di affrontare una sfida per me assolutamente nuova, penso come gran parte della squadra che l’affronterà, ho pensato solo in un secondo momento alle difficoltà, ai vincoli ed ai pericoli (esorcizziamo questa parola!) che la scalata porta con sé.
Soffro di vertigini, odio la montagna, non ci sono mai andato prima, avrò difficoltà a respirare in altitudine, il mal di testa, i dirupi, l’allenamento, non ho le scarpe da trekking, non conosco il percorso…tutti pensieri che la mia mente naturalmente ha fatto emergere al momento opportuno e che sicuramente si presenteranno anche al via della nostro “cronoscalata” e durante il percorso.. dovremo registrare anche un tempo no?! Nooooo……!
Poi sinceramente dopo l’incontro con Andrea e Alessandro, la guida alpina e Luigi (ringrazio tutti), le paure e gli alibi sono spariti (diciamo meglio alleggeriti…) è rimasta la voglia di misurare i propri limiti di affrontare le difficoltà e le incertezze insieme ai miei compagni, di affrontare, perché no qualcosa che non si conosce, di ignoto, di nuovo.. quale opportunità migliore per crescere come persone e professionisti, come gruppo di persone e come squadra?!….E poi siamo noi o no la “crew” che dovrà aiutare Alessandro e Andrea a raggiungere il Vioz?! Ieri a “Fino alla fine del Mondo “  trasmissione di deejay TV che celebra e racconta in forma di documentario piccole imprese sportive, il protagonista della puntata (Race Across America 5000 km in bici) affermava “Si l’allenamento è importante così come la preparazione psicologica, ma la squadra che mi supporta conta per il 50%, è fondamentale!” .
Rispetto anche coloro però che non se la sono sentita, mi sarebbe piaciuto come aveva anticipato durante l’incontro Alessandro che i no fossero stati motivati, il gruppo avrebbe comunque capito...forse condividerne i timori o le riflessioni avrebbero aiutato tutti...aiutato a prescindere della scelta finale, parlarne avrebbe rappresentato un’opportunità comunque di confronto positivo e di crescita…una vera squadra deve saper supportare e comprendere, deve saper affrontare i momenti di difficoltà di ognuno e saper reagire anche di fronte alle sconfitte o alle esclusioni di alcuni (vedi nel calcio: non tutti posso partire titolari la domenica). A questo punto chiudo con una citazione ben augurante di Bernardo Di Clairvaux (Bernardo di Chiaravalle) noto monaco e fondatore dell’abbazia (non preoccupatevi se non lo conoscete, l’ho cercato anch’io su internet..): “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro di dirà.”

2 commenti:

  1. Tu ed Alessandro potreste decidere di scrivere un libro a "4mani" sul l'esperienza che i Climavenetiani faranno per prepararsi e successivamente per affrontare la prova di resilienza verso la vetta del Vioz! Dai dai non fatevi pregare troppo! Trenta lettori li avete già trovati! Il libro entrerà negli annali come Climaveneta best seller!

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  2. Luigi, mi sembra una bellissima idea. Poi lo auto-pubblichiamo su www.ilmiolibro.it

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