percorso per il rifugio vioz |
Soffro di vertigini, odio la
montagna, non ci sono mai andato prima, avrò difficoltà a respirare in
altitudine, il mal di testa, i dirupi, l’allenamento, non ho le scarpe da
trekking, non conosco il percorso…tutti pensieri che la mia mente naturalmente
ha fatto emergere al momento opportuno e che sicuramente si presenteranno anche
al via della nostro “cronoscalata” e durante il percorso.. dovremo registrare
anche un tempo no?! Nooooo……!
Poi sinceramente dopo l’incontro
con Andrea e Alessandro, la guida alpina e Luigi (ringrazio tutti), le paure e
gli alibi sono spariti (diciamo meglio alleggeriti…) è rimasta la voglia di
misurare i propri limiti di affrontare le difficoltà e le incertezze insieme ai
miei compagni, di affrontare, perché no qualcosa che non si conosce, di ignoto,
di nuovo.. quale opportunità migliore per crescere come persone e professionisti,
come gruppo di persone e come squadra?!….E poi siamo noi o no la “crew” che
dovrà aiutare Alessandro e Andrea a raggiungere il Vioz?! Ieri a “Fino alla
fine del Mondo “ trasmissione di deejay TV che celebra e racconta in forma di documentario
piccole imprese sportive, il protagonista della puntata (Race Across America
5000 km in bici) affermava “Si
l’allenamento è importante così come la preparazione psicologica, ma la squadra
che mi supporta conta per il 50%, è fondamentale!” .
Rispetto anche coloro
però che non se la sono sentita, mi sarebbe piaciuto come aveva anticipato
durante l’incontro Alessandro che i no fossero stati motivati, il gruppo
avrebbe comunque capito...forse condividerne i timori o le riflessioni avrebbero
aiutato tutti...aiutato a prescindere della scelta finale, parlarne avrebbe
rappresentato un’opportunità comunque di confronto positivo e di crescita…una
vera squadra deve saper supportare e comprendere, deve saper affrontare i
momenti di difficoltà di ognuno e saper reagire anche di fronte alle sconfitte
o alle esclusioni di alcuni (vedi nel calcio: non tutti posso partire titolari
la domenica). A questo punto chiudo con una citazione ben augurante di Bernardo
Di Clairvaux (Bernardo di Chiaravalle) noto monaco e fondatore dell’abbazia
(non preoccupatevi se non lo conoscete, l’ho cercato anch’io su internet..): “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli
alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro di dirà.”
Tu ed Alessandro potreste decidere di scrivere un libro a "4mani" sul l'esperienza che i Climavenetiani faranno per prepararsi e successivamente per affrontare la prova di resilienza verso la vetta del Vioz! Dai dai non fatevi pregare troppo! Trenta lettori li avete già trovati! Il libro entrerà negli annali come Climaveneta best seller!
RispondiEliminaLuigi, mi sembra una bellissima idea. Poi lo auto-pubblichiamo su www.ilmiolibro.it
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