mercoledì 5 giugno 2013

UNA TRASFERTA NATA MALE....

Eccomi di ritorno dalla sofferta trasferta Madrilena, che come qualcuno di voi avrà letto non è iniziata nel migliore dei modi.
Nel frattempo Aaron è stato dimesso dall'ospedale ma deve fare controlli quasi quotidiani per accertarsi che respiri senza problemi.
Appunto per il motivo che conoscete la mia testa era altrove; ma ho cercato comunque di concentrarmi al massimo in quello che dovevo fare perché la mia distrazione non avrebbe cambiato lo stato dei fatti.
Sono arrivato in hotel alle 19 di sabato, saltando il briefing preliminare e non potendo provare il tracciato di gara.
La prima operazione è stata rimontare la bicicletta che per viaggiare in aereo viene smontata e messa in un grande contenitore rigido che la ripara da eventuali danni che possano derivare dall'indelicato trattamento che riceve nelle operazioni di stivaggio.
Quindi preparazione dello zaino da portare sul campo gara con tutto ciò che serve, poi doccia, cena con riso in bianco e a dormire.
La partenza era fissata per le 15.20 subito dopo la premiazione ella gara Elite uomini.
Insieme a tutto il gruppo nazionale iniziamo i preparativi e portiamo il materiale (bici, casco, e scarpe da running) in zona cambio; il riscaldamento avevo deciso di farlo in acqua.
Il direttore di gara ci chiama uno per uno e ci sistemiamo sul pontone dal quale entreremo in acqua, da dove avverrà la partenza.
 Una volta entrati nello sporchissimo laghetto di Casa Campo, il parco situato poco fuori dal centro di Madrid, passano pochi attimi prima del suono del corno che da il via.
La partenza è subito forte come sempre, troppo per me, quindi decido subito di nuotare col mio ritmo senza preoccuparmi troppo del distacco iniziale; non possono andare a quel ritmo per tutta la frazione. Infatti dopo un po' il distacco in acqua si stabilizza e rimango sempre alla stessa distanza dal primo gruppo, e pensando alla mia nuotata mi accorgo solo in quel momento di quanto sia sporca l'acqua; tanto da non riuscire nemmeno a vedere la mia mano.
Il mio compagno di nazionale è uscito dall'acqua prima di me, e forse anche qualcun'altro della mia categoria, ma non conosco il ritardo accumulato. Corro alla zona cambio mentre mi sfilo la muta, salgo in bici e inizio la rincorsa; 4 giri da 4,8km. Al primo giro mi rendo conto del distacco di circa 50" e capisco di avere già guadagnato qualcosa; quindi fuori dall'acqua avevo più di 1 minuto di svantaggio.
Alla fine del 2° giro riesco a raggiungerlo, e al 4° giro arrivo in zona cambio con 1'20" di vantaggio su di lui e oltre 1' 30" su un altro atleta spagnolo uscito dall'acqua prima di entrambi.
Posiziono la bici in zona cambio, infilo le scarpe da corsa e inizio gli ultimi 2 giri da 2,5km.
Le sensazioni non sono buone dall'inizio e capisco subito di avere forzato un po' troppo in bici; le gambe non girano come dovrebbero e un forte malessere allo stomaco.
Vomito dopo 1km e l'andatura cala ancora, e non riesco a fare a meno di voltarmi; il mio compagno ha già guadagnato tantissimo, lo spagnolo ancora non si vede.
Tengo duro e cerco almeno di non calare ancora.
Vengo raggiunto alla fine del 2°km e cerco di non perdere il mio compagno per usarlo come riferimento, ma la sensazione di poterlo tenere dura solo pochi metri e lo guardo mentre si allontana.
A non andarsene è invece la nausea che mi provoca continui conati di vomito, ormai sicuramente dovuta all'eccessivo sforzo in bicicletta.
Mi volto e vedo che anche lo spagnolo ha guadagnato, e mi raggiunge alla fine del primo giro quando siamo a metà frazione.
Ormai sono 3°, impensabile tentare un recupero in quelle condizioni; meglio assestarsi su un'andatura regolare sperando di tenere fino all'arrivo.
Il vantaggio ottenuto in bici sugli altri mi consente comunque di gestire gli ultimi 2km in tranquillità e di mantenere la posizione fino al traguardo; dove giungo con 1'52" di distacco dal 1° e con 1'3" dallo spagnolo.
Credo l'errore principale che ha portato a questa sconfitta sia stato non avere provato prima il tracciato in bici; che se affrontato diversamente forse mi avrebbe permesso di scendere dalla bici con meno vantaggio ma con molte più energie in più da spendere a piedi.
Ora mi aspettano altri 8gg 10gg di preparazione, passando per la gara di domenica a Cremona, prima di partire per la Turchia dove gareggerò nel campionato europeo; l'appuntamento principale di questa prima parte di stagione.
Speriamo almeno tutta questa fatica torni utile sul Vioz...

P.S.
perdonatemi gli errori di ortografia perché ho scritto proprio al volo!!!






Nessun commento:

Posta un commento