sabato 25 maggio 2013

NON TUTTI I MALI....

Ciao a tutti!!!
Voglio condividere con voi quanto successo lo scorso week end a me e Andrea sgambato (che non é il cognome) durante la Nostra prima trasferta in una gara di Triatlhon internazionale.
La gara in questione si é svolta a Besancon (FRA) ed era un "ITU PARATRIATHLON INTERNATIONAL EVENT" valido anche come prova unica del campionato nazionale francese; distanza sprint ovvero 750mt nuoto, 20km bici, 5km Corsa.
Siamo partiti dall'Italia carichi e molto motivati come sempre, ma sabato sera durante il briefing pregara, abbiamo scoperto che la competizione sarebbe stata trasformata in un duathlon per le condizioni proibitive del fiume nel quale avremmo dovuto nuotare; ovvero portata e corrente aumentate per le precipitazioni e presenza di detriti che avrebbero messo a rischio l'incolumitá degli atleti.
La frazione di nuoto sarebbe stata sostituita da una frazione a piedi di 5km, poi la solita bici di 20km e infine altri 2,5km di corsa.
Inutile nascondere che siamo stati assaliti da uno sconforto totale che ci ha fatto persino mettere in discussione la nostra partecipazione.
Il duathlon é muscolarmente molto piú impegnativo del Triathlon per via della doppia frazione a piedi, e inoltre, chi come noi ha maggior svantaggio nella corsa, sarebbe stato doppiamente penalizzato.
Personalomente la cosa mi bruciava ancora di più; perché il mio obbiettivo era quello di arrivare davanti a un compagno di nazionale che mi era stato preferito nella selezione degli atleti nazionali, costringendomi a partecipare alla gara solamente se ci fossi andato a mie spese. Atleta, tra l'altro, che nella frazione di corsa é sempre stato più veloce di me.
Nonostante ció abbiamo deciso di prendere ugualmente il via; prima di tutto perché comunque poteva essere un ottimo test per valutare i nostri miglioramenti nella corsa, e poi per rispettare gli impegni presi con la nazionale e col nostro Team che durante tutto l'anno ci sostiene proprio per consentirci di gareggiare ad alto livello.
Ho deciso dunque di impostare tutta la gara sul mio compagno/rivale; non importava come arrivassi la traguardo, l'importante era arrivarci prima di lui.
Così sin dalla partenza ho corso cercando di tenere il suo ritmo per perdere meno terreno possibile nei suoi confronti, usandolo come punto di riferimento tenendolo sempre a vista. Nei primi 5km arrivavo in zona cambio (T1) con 1'16'' di ritardo nei suoi confronti; il ritmo era stato per me forse un po' troppo sostenuto ma da quel momento non era più un problema, dovevo pensare solo a pedalare come so fare, ovvero più forte di lui. Salito in bici è iniziata la mia rincorsa; 20km di cronometro. Al 8° km lo avevo già raggiunto, neutralizzando quindi il gap della corsa; da quel momento iniziava una nuova gara. Dovevo mettere fra lui e me più secondi possibile, non importava cosa sarebbe accaduto dopo; i problemi si affrontano uno alla volta. Continuavo quindi con la mia pedalata decisa, facendogli sentire bene lo scatto del mio cambio al momento del sorpasso; un'occhiata per capire dal suo volto come stava e poi via senza più voltarsi. Arrivavo in zona cambio (T2) con 2'20'' di vantaggio che dovevo gestire nei successivi 2,5km di corsa.
Le gambe bruciavano e mentre infilavo le scarpe da running un accenno di crampi mi ha fatto pensare di avere forse esagerato nella frazione in bici.
In effetti l'ultima frazione è stata molto lenta e l'ho chiusa in 10'55'' mentre l'uomo da battere l'ha conclusa in 9'49''. 1'6'' di margine mantenuto che mi ha permesso di tenerlo dietro e di classificarmi al 2° posto col tempo finale di 1h 12'11'' contro il suo 1h 13'39''.
Obbiettivo raggiunto.
E Andrea? Praticamente stesso film, con l'aggiunta che il suo rivale corre utilizzando la protesi mentre Andrea lo fa utilizzando un paio di stampelle. Andrea è arrivato alla prima zona cambio con 4'20'' di distacco, durante la T1 è stato più veloce di 39'', nella frazione in bici ha rifilato al suo rivale 4'50'' e nella T2 ancora più veloce di 30'' nel cambiarsi la scarpa. Probabilmente il trovarsi davanti a un ex campione del mondo ha dato ad Andrea una carica eccezionale, perché nell'ultima frazione di 2,5km con le stampelle è stato addirittura più veloce di 30'' chiudendo la gara in 1h33'32'' classificandosi al 1° posto di categoria. 
Cosa dire, una giornata partita con le peggiori aspettative si è trasformata in un trionfo per entrambi; e perché accadesse é bastato non darsi per vinti, accettare comunque la sfida e dare il massimo anche sapendo di partire in svantaggio.
I successi si costruiscono, non arrivano per caso.
Spero che questa noiosa storia di sport possa dare a tutti nuovi spunti di riflessione.









4 commenti:

  1. Una bella lezione! E non solo per quelli che vi siete lasciati dietro durante questa competizione... Grazie!

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  2. Grandi ragazzi. Grazie per condividere con noi questi spunti. Grandi insegnamenti ...

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  3. Abbiamo dato il massimo e da ciclisti, in bici forse anche qualcosina in più.
    Ogni gara ha una sua storia e bisogna sempre partire con la convinzione di vincerla.
    A presto.
    Andrea

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